
Una volta recuperata, nella teologia e nel pensiero cattolici, con i dovuti distinguo, la figura di P. Teilhard de Chardin (il “gesuita proibito”) e ricomposta la disputa galileiana grazie al prezioso contributo di Pietro Paschini, peraltro unico autore contemporaneo citato dal Vaticano II, si sarebbe non solo auspicata, ma realizzata un’armonia feconda fra l’orizzonte della fede cristiana e quello della scienza moderna.

(articolo apparso su Avvenire – Agorà 20 Ottobre 2020)
