Verso una Camaldoli Europea

Tavola rotonda

Verso una
“Camaldoli europea”

Sabato 6 Luglio
15.00-17.00

in Presenza
Casa della Musica,
Via dei Capitelli, 3 Trieste

in Streaming

https://www.youtube.com/live/s7IZv7pgUDI

Intervengono

 Luigi D’Andrea, prof. Ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Messina e Presidente nazionale del MEIC

 Renato Balduzzi, Prof. Ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e ex Presidente nazionale del MEIC

Donatella M. Viola, Docente di Politica internazionale e Unione europea presso l’Università della Calabria

Giuseppe Lorizio, Teologo

Abstract

Il Codice di Camaldoli è un documento di straordinaria importanza nella storia del nostro Paese, testimoniando il grande contributo offerto dal cattolicesimo democratico per la sua rinascita, dopo il tragico epilogo della seconda guerra mondiale. Nel Codice di Camaldoli vennero fissati i principi che, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, sono chiamati a reggere l’ordinamento della comunità civile, orientando e plasmando le relazioni tra società civile, sistema economico e sfera politico-istituzionale. Tali grandi opzioni di principio guidarono la partecipazione dei costituenti democratico-cristiani nella formazione della Carta costituzionale repubblicana, ed ispirarono alcune delle più lungimiranti scelte politiche del dopoguerra. Riteniamo necessario nel presente contesto proiettare tali principi nell’ambito dello spazio costituzionale europeo, promuovendo e qualificando ulteriori tappe del processo di integrazione nel nostro Continente.

Nel processo di trasformazione che sta vivendo, l’Europa è chiamata, anzitutto, a ritrovare la sua vera identità. Essa, infatti, pur essendosi venuta a costituire come una realtà fortemente variegata, deve costruire un modello nuovo di unità nella diversità, comunità di nazioni riconciliate aperta agli altri Continenti e coinvolta nell’attuale processo di globalizzazione.

Per dare nuovo slancio alla propria storia, essa deve «riconoscere e ricuperare con fedeltà creativa quei valori fondamentali, alla cui acquisizione il cristianesimo ha dato un contributo determinante, riassumibili nell’affermazione della dignità trascendente della persona umana, del valore della ragione, della libertà, della democrazia, dello Stato di diritto e della distinzione tra politica e religione» (GIOVANNI PAOLO II, Ecclesia in Europa, n. 109, 28 giugno 2003)

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