
L’inserto. Elogio dell’incompiuto sul nuovo “Gutenberg” in edicola venerdì 22 novembre.
Il limite, spiega il teologo Giuseppe Lorizio, è un’apertura di possibilità: il compimento è sempre e comunque in un altrove, intramondano oppure metastorico. Alessandro Zaccuri mostra come da Virgilio ai Romanzi incompiuti di Jane Austen, ora in uscita nei “Meridiani”, letteratura, musica e arti visive abbiano spesso sperimentato la potenzialità del “non finito”, mentre in architettura – rileva Alessandro Beltrami – l’incompiuto antico e quello della modernità ci appaiono diversi, anche perché gli scheletri che costellano il paesaggio non conoscono la possibilità di essere abitati. Continua la lettura su Avvenire 22 Novembre
