
Di Marco Staffolani, su Coscienza 3/2024. Una cosa molto interessante delle lingue è che esse lasciano trasparire il modo di pensare della cultura che le produce. Durante lo scorso mese di ottobre 2024 ho partecipato al capitolo generale della mia congregazione (Passionisti) […] È interessante ripensare ad un episodio in cui un confratello nigeriano ha usato l’espressione inglese “I can’t learn it by heart” in merito alla sua incapacità di memorizzare un testo troppo lungo che andava declamato davanti all’assemblea. […] In italiano avremmo detto “non riesco a impararlo a memoria” […] La questione non è oziosa, e nemmeno in italiano la possiamo liquidare così facilmente perché, oltre a “memorizzare”, dobbiamo “fare i conti” (è il caso di dirlo) anche con il verbo “ricordare”. Dalla Treccani abbiamo che, mentre memorizzare è “Affidare alla memoria, acquisire in memoria” […che è usato anche in espressioni] come ti ricordiamo spesso nei nostri discorsi; e in senso più ampio: vi ricorderò nelle mie preghiere».
Questa parola chiave, cuore, la ritroviamo molto ben esaminata nell’ultima lettera enciclica, Dilexit nos, di papa Francesco, dedicata all’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo, che vorrei qui prendere come spunto su una riflessione alla fine (e all’inizio) dell’anno del calendario, momento di spartiacque in cui prendersi un tempo per riflettere…




