La forza della domanda, l’incessante interrogarsi sul senso, non è la proprietà esclusiva di qualcuno, ma una caratteristica dell’essere umano: è l’interrogativo più difficile, il solo che può essere davvero straniero. I saperi della filosofia e della teologia, intrecciati con l’esistenza, si nutrono della domanda che onora il dono dell’intelligenza umana. Chiedere ragioni delle affermazioni degli altri, infatti, significa rendere ragione delle proprie. La distinzione tra filosofia e teologia è un’unità così profonda che qualora l’incontro cessasse, il ponte inquieto della domanda venisse meno, l’una e l’altra si troverebbero private addirittura delle caratteristiche che le contraddistinguono. Nel terreno pubblico della domanda i due saperi si connettono e, nutrendosi del miele del visibile, dialogano con l’invisibile, allo scopo di resistere, contraddirsi e accrescere, mossi dalla sete di senso senza la quale la domanda muore. La forza della domanda mette in fuga verso la vita.
Sergio Gaburro (Autore) è docente incaricato di Teologia fondamentale e Teologia interconfessionale presso la Pontificia Università Lateranense. È anche docente stabile di Teologia fondamentale, ecumenica e interreligiosa presso la Facoltà Teologica del Triveneto nella sede di Verona e invitato presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia.
È autore di varie monografie tra cui: Quando la carne prende la parola (2023) e Sorridere (con V. Sartori, 2023).

