Verità di un viaggio

Su Osservatore Romano mercoledi 12 febbraio “In un libro le riflessioni di Don Giuseppe Lorizio e p. Marco Staffolani sul Giubileo. Pubblichiamo la prefazione — scritta dal cardinale vicario generale di Sua Santi-tà per la diocesi di Roma — del libro di Giuseppe Lorizio e Marco Staffolani «Vivere il Giubileo. Una introduzione teologica» (Editrice Ave, Roma, 2024, pagine 112, euro 13). Di Baldo Reina. IN occasione del Giubileo 2025 la produzione di testi e sussidi è e sarà abbon-dante. Vi sarà, probabilmente, la voglia di recuperare testi del passato che aiutino ad approfondire il significato biblico e spirituale del Giubileo, partendo dalla Sacra Scrittura e analizzando come nella storia sia stato vissuto questo tempo di grazia che, in linea ordinaria, cade ogni venticinque anni.
Il testo Vivere il Giubileo raccoglie alcuni contributi che don Pino Lorizio e padre Marco Staffolani hanno pubblicato sulla testata «RomaSette» della diocesi di Roma.

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Elogio dell’incompiuto…

L’inserto. Elogio dell’incompiuto sul nuovo “Gutenberg” in edicola venerdì 22 novembre.
Il limite, spiega il teologo Giuseppe Lorizio, è un’apertura di possibilità: il compimento è sempre e comunque in un altrove, intramondano oppure metastorico. Alessandro Zaccuri mostra come da Virgilio ai Romanzi incompiuti di Jane Austen, ora in uscita nei “Meridiani”, letteratura, musica e arti visive abbiano spesso sperimentato la potenzialità del “non finito”, mentre in architettura – rileva Alessandro Beltrami – l’incompiuto antico e quello della modernità ci appaiono diversi, anche perché gli scheletri che costellano il paesaggio non conoscono la possibilità di essere abitati. Continua la lettura su Avvenire 22 Novembre

La teologia irrilevante o latitante?

di: Giuseppe Lorizio su settimanaNews 4 novembre 2024

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È un bel dilemma, ma forse la condizione del teologo si situa in entrambe le prospettive: quella della irrilevanza, soprattutto a causa della diffidenza che si percepisce da parte del contesto ecclesiale nei confronti di chi lavora in campo teologico e quella della latitanza, per il fatto che, forse scoraggiati dal non essere presi in considerazione nella chiesa, che pure sentiamo nostra, evitiamo di esporci proponendo soluzioni che sappiamo in partenza verrebbero osteggiate dai pastori e dalla gente. continua lettura su Settimananews