Cloud Atlas – tutto è connesso

La persona tra evoluzione biologica e evoluzione culturale

Una delle proposte più in voga nella letteratura attuale ritiene che ormai l’evoluzione naturale non abbia più nulla da progredire, tant’è vero che il post umano regredisce, rispetto all’ibridazione uomo-macchina e uomo-animale. Diversa è invece l’evoluzione culturale che ci apre tutta una serie di problematiche sulla “persona”.

La natura che Dio mette in atto deve essere preservata perché sua opera sacra ed intoccabile, oppure è un dato modificabile a piacimento dell’uomo? Nel film Cloud Atlas, si denuncia come la questione porti all’assurdo della legittimazione della schiavitù, e che il concetto di ordine naturale non può essere inteso come costrizione per la libertà umana.

https://www.cinematographe.it/recensioni/cloud-atlas-spiegazione-recensione

Cloud1 – L’avvocato Mr. Yuin, in viaggio dal Pacifico all’america, sulla nave ritrova Autou, negro clandestino che chiede il suo aiuto per essere integrato nell’equipaggio come marinaio. Autou chiede a Yuin di superare i confini di classe presenti nel suo tempo, e che non possiamo decidere chi aiutare o meno, il destino del prossimo ci riguarda sempre.

Cloud2 – Siamo nell’ultima delle sei storie (in ordine cronologico) che si svolgono in Cloud Atlas, la profetessa ricorda al vallerigeno di confidare nelle parole di SonMi che dicono La nostra vita non è nostra. Da grembo a tomba siamo legati ad altri, passati e presenti. E da ogni crimine e ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro.

Cloud3 – Sul concetto dell’amicizia – Gli occhi “tradiscono”, lasciano passare il profondo dell’uomo, nonostante tutte le (proibitive) convinzioni sociali

Cloud4 – attraverso la proposizione di fotogrammi di tutte le storie in atto, viene proposta l’interconnessione temporale che le unisce. La descrizione dei sentimenti umani si intreccia con la nostra comprensione scientifica dell’universo. Tanto l’umano, quanto lo stesso cosmo con le sue leggi, è elemento vivo che decide momento per momento il suo futuro.

Cloud5 – Discorso tra l’archivista e SonMi. Sopra ogni temporalità, rimane l’amore. L’essere legati ad altri è il modo per sconfiggere il tempo, per renderlo eterno, contro la morte che potrebbe far pensare che il tempo si interrompe, invece la morte non è che una porta … che nasconde comunque qualcuno che ci attende perché ci ama. La scena si conclude con il ritorno dell’avvocato Yuin all’amata Tilda.

La persona nella tradizione: Scoto: il principio incomunicabile e l’ultima solitudine

Nella definizione di Scoto, nella Ordinatio, si trova un principio di incomunicabilità della persona, cioè l’ultima solitudine, quell’elemento che tramite Io robot avevamo chiamato dell’unicità della persona.

Nella società della comunicazione e della connettività, della rete, possiamo continuare a dire che la persona è l’ultima solitudine? Probabilmente sì, almeno secondo l’insegnamento di Bauman espresso nel suo libro La solitudine del cittadino globale.

La morte come esperienza della solitudine assoluta

Ma dove sta l’unicità? Nella “morte”, cioè nella solitudine assoluta. Quando si muore, si muore soli. Per argomentare questa tesi consideriamo che la configurazione della persona è certamente pluridimensionale. La visione di un uomo ad una (sola) dimensione non ci appartiene. Come nel passato, con strascichi nel consumismo presente, abbiamo evitato la riduzione dell’umano al solo interesse economico, oggi non può appartenerci come dimensione totalizzante quella tecnologica. L’uomo ha almeno tre dimensioni (l’emozione, la riflessione, la decisione): il momento della solitudine è il momento della “decisione” assoluta, dell’opzione fondamentale, che coincide col fatto che dobbiamo imparare a morire.

Nel film Cloud Atlas, l’esperienza della morte e di un significato che trascende la dimensione terrena viene narrato nelle vicende dell’artificio (un clone) Sonmi 451, che con la sua morte ispira una futura religione post-apocalittica

Il rapporto tra il potere e la libertà: restringere lo spazio della decisione personale

Una problematica, direbbero Cacciari e Agamben, inerente alla libertà è quella del potere che frena. Il potere, nelle sue più varie accezioni, tende sempre a sottrarre la possibilità di decidere. Un esempio è il fatto che nella politica si verifichino dei casi in cui il candidato è deciso più dalla segreteria del partito che non dalla espressione della base elettorale.

Si tenta di restringere lo spazio della decisione personale. La libertà è innanzitutto responsabilità: non si tratta del libertinismo soggettivista, ma del continuo volerci convincere del fatto che non siamo liberi. Pensate al determinismo, tecnocratico, scientista, che porta al riduzionismo della necessità. Ci sono tentativi culturali che vogliono farci credere che siamo determinati e che in ogni caso dobbiamo confonderci col grande tutto.

Nel film Cloud Atlas, Sonmi 451 si trova di fronte al capo politico che deve dirimere la questione di disordine che la libertà imprevista del clone ha prodotto, anche dopo le spiacevoli vicende precedenti di Yuna 939. L’inquisitore mette al primo posto delle sue preoccupazioni le richieste di preservazione di un ordine naturale da parte dell’Unanimità che lui rappresenta, contro le pretese amorose e libertarie di Sonmi 451.

Il tema del cuore

Il tema della persona in quanto tema della decisione, appartiene ad una tradizione che, per quanto paradossale nelle sue definizioni, dice qualcosa di decisivo dell’essere umano. L’uomo si situa tra “natura” e “cultura”: natura con tutti i suoi condizionamenti e cultura con tutto ciò che possiamo costruire e creare nel nostro futuro (c’è una creatività della persona). La persona è fondata sulla nostra libertà come “cuore”, centro pulsante dell’umano.Questo è qualcosa che dobbiamo sempre più custodire ed approfondire.

Nel film Cloud Atlas l’elemento del cuore identifica due differenti “persone”: da una parte il cuore calmo e pacato dell’umano, dall’altra il cuore accelerato del clone, che batte più velocemente perché fatto soltanto per essere efficiente come servente:

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