Semi del Verbo nell’oggi della storia – Scheda

War Requiem di Britten

Guida al testo
https://www.flaminioonline.it/Guide/Britten/Britten-Warrequiem66-testo.html

Poesia di Auden “Funeral Blues”

Funeral Blues (Stop all the clocks)Funeral Blues (Fermate tutti gli orologi)
Stop all the clocks, cut off the telephone,Fermate tutti gli orologi, tagliate il telefono,
Prevent the dog from barking with a juicy bone,Impedite al cane di abbaiare con un osso succoso,
Silence the pianos and with muffled drumZittite i pianoforti e con un tamburo assordato
Bring out the coffin, let the mourners come.Tirate fuori la bara, lasciate che i dolenti vengano.
Let aeroplanes circle moaning overheadLasciate che gli aeroplani cerchino gemendo in alto
Scribbling on the sky the message He Is Dead.Scrivendo sul cielo il messaggio Lui È Morto.
Put crepe bows on the white necks of the public doves,Mettete nastri di crepe al collo bianco delle colombe pubbliche,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.Lasciate che i vigili urbani indossino guanti di cotone nero.
He was my North, my South, my East and West,Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est e Ovest,
My working week and my Sunday rest,La mia settimana lavorativa e il mio riposo domenicale,
My noon, my midnight, my talk, my song;Il mio mezzogiorno, la mia mezzanotte, il mio parlare, il mio canto;
I thought that love would last forever: I was wrong.Pensavo che l’amore sarebbe durato per sempre: mi sbagliavo.
The stars are not wanted now: put out every one;Le stelle non sono volute ora: spegnetene ognuna;
Pack up the moon and dismantle the sun;Impacchettate la luna e smantellate il sole;
Pour away the ocean and sweep up the wood;Versate via l’oceano e spazzate via il bosco;
For nothing now can ever come to any good.Poiché niente ormai potrà mai più andare bene.

Il passaggio nel film Quattro matrimoni e un funerale

Il passaggio nel film La tigre e la neve

Cronache di Narnia

Siamo nella dinamica dell’uomo simbolico, che attiva la sua volontà (sintesi tra intelletto e affetto) attingendo ad pensiero rigoroso ma anche iconico. La sintesi tra i due sembra quella virtuosa che porta ad integrare il fantasy nel reale, o il reale nel fantasy, secondo quale delle due dimensione sia più in deficitaria dell’altra.

Una comprensione della distinzione/comunicazione tra tempo/mondo reale e fantasy, in vista della comunicazione della fede, ci viene dal dialogo tra Lucy e il Re Leone Aslan (Agnello/Leone)

Il culmine de “Il viaggio del veliero” si svolge nel momento in cui i nostri eroi, Lucy, Edmund ed Eustace, insieme a Re Caspian e al valoroso Reepicheep, raggiungono finalmente l’Estremità del Mondo, il punto più orientale di Narnia. Qui, le acque diventano così pure e cristalline che si può vedere attraverso di esse fino al fondo del mare, e una luce dorata pervade l’aria, annunciando la presenza del Grande Leone, Aslan. Questo incontro non è solo il coronamento della loro lunga e pericolosa ricerca per sconfiggere la Nebbia Verde e trovare i sette Lord perduti, ma anche il momento della loro più profonda rivelazione personale.

Aslan appare maestoso e sereno, e la sua presenza porta una calma e una chiarezza che spazzano via ogni residuo di paura e tentazione. La Nebbia Verde, che ha tormentato le isole e corrotto le menti di molti, viene definitivamente sconfitta, simboleggiando la vittoria del bene sul male e della luce sull’oscurità. Ma l’incontro con Aslan ha un significato ancora più profondo per i tre cugini Pevensie.

Per Lucy ed Edmund, Aslan rivela che questo è il loro ultimo viaggio a Narnia. La notizia è agrodolce; sono rattristati all’idea di dover lasciare un mondo che amano e che è diventato per loro una seconda casa, ma Aslan spiega che sono cresciuti e hanno imparato tutto ciò che Narnia poteva insegnare loro. La sua lezione fondamentale è che devono imparare a conoscerlo non solo nella sua forma leonina nel mondo fantastico, ma anche nel loro mondo, come un’entità spirituale e guida morale. Questa è una metafora potente della fede e della scoperta di sé, suggerendo che le lezioni apprese in un contesto magico hanno un’applicazione universale nella vita di tutti i giorni. Aslan sottolinea che, sebbene non possano più tornare fisicamente a Narnia, la sua presenza e gli insegnamenti appresi lì continueranno a guidarli.

Per Eustace, il viaggio è stato una trasformazione radicale. Da ragazzino viziato, egoista e lamentoso, si è trasformato in un ragazzo coraggioso, altruista e compassionevole, soprattutto dopo essere stato temporaneamente trasformato in un drago e aver ricevuto l’aiuto di Aslan per liberarsi della sua “pelle” di superbia. Il suo ritorno a casa nel mondo reale è un ritorno di una persona nuova e migliorata, portando con sé la saggezza e l’umiltà acquisite. Aslan gli assicura che lui, a differenza dei cugini, potrebbe ancora tornare a Narnia in futuro, riconoscendo la sua straordinaria evoluzione personale.

Infine, Reepicheep, il valoroso topo-cavaliere, riceve il permesso di Aslan di continuare il suo viaggio oltre l’Estremità del Mondo, verso il Paese di Aslan. È un momento di grande significato spirituale, che simboleggia la realizzazione di un profondo desiderio e una ricompensa per la sua incrollabile fede e lealtà. Il finale è un addio commovente e significativo al mondo di Narnia per i Pevensie, ma è anche una celebrazione della crescita, della fede e del potere delle avventure che forgiano il carattere. Lascia lo spettatore con un senso di meraviglia e la consapevolezza che, anche se le porte di Narnia si sono chiuse per alcuni, le sue lezioni rimangono eterne.

(Libro)

“Per favore, agnello.” disse Lucy: “è questa la strada per il regno di Aslan.”
“Non per voi.” rispose l’agnello: “Troverete la strada per il regno di Aslan nel vostro mondo.”
“Cosa?” esclamò Edmund: “Anche nel nostro mondo c’è una strada che porta ad Aslan?”
“In ogni via esiste una via che conduce al mio regno.” disse l’agnello. Mentre pronunciava queste parole, dal bianco color neve il suo manto si fece marrone, quasi rosso. L’agnello divenne sempre più grande, e a tratto comparve Aslan in persona, gigantesco sulle loro teste mentre dalla criniera piovevano raggi di luce.
“Aslan.” lo pregò Lucy: “Puoi dirci come si fa a venire nel tuo regno passando per il nostro mondo?”
“Te lo dirò ogni volta che vorrai.” rispose Aslan: “Ma non ti dirò quanto sia lunga o breve la via per arrivarci. Sappi che bisogna attraversare un fiume, ma non temere: io sono colui che costruisce il ponte. Ora venite con me, fra un attimo aprirò in cielo la porta che vi condurrà a casa.”
“Aslan, per favore.” insistette Lucy: “prima di andare, vuoi dirci quando torneremo a Narnia? Per favore, fai che succeda presto…Ti prego.”
“Carissima Lucy.” rispose Aslan con gentilezza: “Tu e i tuoi fratelli non farete più ritorno a Narnia.”
“Oh, no, Aslan!” esclamarono contemporaneamente Edmund e Lucy, con voce affranta.
“Ormai siete troppo grandi.” spiegò il leone: “E’ arrivato il momento di avvicinarvi al vostro mondo.”
“Sai, non è tanto per Narnia.” singhiozzò Lucy: “E’ perché non ti vedremo più…Laggiù non ti vedremo più…Come potremo fare a meno di te.”
“Sì, che m’incontrerai, amica mia.” disse Aslan.
“Siete..Siete anche nel nostro mondo, signore?” chiese Edmund. 
“Sì.” spiegò Aslan: “Solo che laggiù ho un altro nome e dovrete imparare a conoscermi con quello. E’ questo il motivo per cui siete stati mandati a Narnia: adesso sapete qualcosa di me, anche se non molto. Vi sarà molto più facile riconoscermi nel vostro mondo.”

(Film) – Viaggio del Veliero

Qui la dinamica immaginativa messa in campo in tutte le storie vissute a Narnia, ha una funzione antropologica/teologica. Lo svilupparsi di un rapporto (seppur fantastico) storico/interpersonale tra il Signore di Narnia e i ragazzi, funge da nuovo paradigma che si deve realizzare nel ritornare nel mondo reale, in cui lo stesso Signore (?) ha un altra immagine e un altro nome.

tempo e transizioni