La Chiesa, quattro attributi proposti dal “Credo”

Dopo aver espresso in maniera personale la fede nelle persone divine, il Credo propone al fedele l’espressione: “Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica”. Questa differenza tra la preposizione in “Credo …in Dio Padre Onnipotente, … Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, … Credo nello Spirito Santo,” non è una semplice variazione linguistica, ma ci informa della differenza tra Dio e la sua opera che è la Chiesa. Se si dicesse alla stessa maniera, “credo nella Chiesa”, la staremmo in un certo senso divinizzando, mentre la verità più profonda è che in essa abita la presenza del Risorto che l’ha voluta come la modalità per entrare in rapporto con l’umanità e legare i singoli dell’umanità tra loro: «Piacque a Dio di santificare e salvare gli uomini, non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire un popolo che lo riconoscesse nella verità e santamente lo servisse» (LG 9).

Se la Chiesa non deve essere confusa con la divinità, allo stesso tempo non può essere separata dal suo Signore. Essa rimane paradossalmente pienamente visibile perché concretamente fatta da uomini, ma è anche una realtà misteriosa perché in essa è presente Dio.

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Il Meic rilancia la proposta di una Camaldoli europea. (estratto da un articolo di Mimmo Muolo)

Avvenire Domenica 7 Luglio. Il Meic rilancia la proposta di una Camaldoli europea. Il presidente D’Andrea: quel Codice è una base per valorizzare le differenze e favorire la coesione del sistema. Lorizio: sia aperto a tutte le confessioni cristiane e alle altre religioni. Balduzzi: recuperare la logica del dono.

È il motivo per cui il Meic, riprendendo una suggestione del cardinale Matteo Zuppi, ha pro-
posto, in un’altra tavola rotonda di ieri pomeriggio l’idea di una Camaldoli europea. «Quello che
un gruppo di intellettuali cattolici fecero tra il 1943 e il 1945, fornendo poi materiale ai Padri Costituenti – ha detto il presidente del Meic Luigi D’Andrea – bisogna ripensarlo in prospettiva europea perché l’ambizione del Codice di Camaldoli era costruire una base per la valorizzazione delle differenze e la coesione del sistema».


Tuttavia, per il teologo Giuseppe Lorizio, la Camaldoli europea «non potrà essere fatta da
soli cattolici, ma dovrà avere una presenza cristiana interconfessionale (protestanti e
Chiese orientali) ….

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De fide…di Rocco Salemme

È il noto teologo Giuseppe Lorizio a introdurre questo volume, che costituisce l’esito della ricerca dottorale di Rocco Salemme, docente di IRC al servizio della diocesi di Roma, riconoscendone il pregio di aver con essa evocato un «ritorno del Barocco». Attraverso questo lavoro, l’A. ha concretizzato il proposito di esaminare argomentazioni che la dottrina sulla virtù teologale della fede ha presentato, circoscrivendo cronologicamente l’analisi dall’epoca moderna ai nostri giorni. Questo periodo storico costituisce, infatti, una precisa scelta ermeneutica di campo: lo studio della virtù della fede viene analizzato e interpretato alla luce del contesto della Riforma protestante.

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Recensione di Fernando Chica Arellano su Civiltà Cattolica Quaderno 4176 – pag. 613 – 614

Teleios … e alcuni pregiudizi verso la tecnologia

«Fin dove è giunta la riflessione sull’essenza della tecnologia? È opportuno porsi l’interrogativo sull’essenza della tecnologia oppure è sufficiente concentrarsi sulla già molto dibattuta tecnoetica? E per coloro che preferiscono lo sguardo mistico rispetto a quello etico v’è forse qualche traccia di una mistica della tecnologia?» (tratto dall’Introduzione di Teleios…). Sono questi gli interrogativi che si sono posti di fronte i nostri autori. Da un lato, Vaccaro balbettando dapprima qualche idea sull’essenza e sulla mistica della tecnologia, per poi cercare di trascendere quei pregiudizi che normalmente ne ostruiscono la via. Dall’altro, Staffolani, tentando di rassicurare e aggiornare il lettore su alcuni sviluppi della teologia contemporanea.
continua lettura della recensione al Libro: A. Vaccaro, M. Staffolani, Teleios, o i sette pregiudizi sulla tecnologia, Le lettere 2023, su Ricerche Teologiche, 2024/1 di Simone Billeci.

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